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SPECIALE CONTE DI MONTECRISTO: Intervista con Gino Landi

SPECIALE  CONTE DI MONTECRISTO: Intervista con Gino Landi

Proseguono le interviste di Teatro.Org al cast de “Il conte di Montecristo - Il musical”. Questa volta abbiamo incontrato il regista dello spettacolo, Gino Landi, uno dei maestri del teatro musicale italiano. Sue sono la regia tv e le coreografie delle più conosciute commedie di Garinei e Giovannini, da “Rugantino”, ad “Aggiungi un posto a tavola”, fino a “Vacanze romane”. Per la tv, ha collaborato a numerose trasmissioni condotte da Pippo Baudo, comprese alcune edizioni del Festival di Sanremo; sua sarà infatti la regia della 58esima edizione, sul palco del Teatro Ariston dal 25 febbraio al 1 marzo 2008. Nella stagione 2007/2008 sono ben cinque le produzioni previste in scena con la regia di Gino Landi: “Il letto ovale”, con Maurizio Micheli, Barbara D’Urso e Sandra Milo; “Rugantino Dance Opera”, fino al 6 gennaio al Teatro Greco di Roma”; lo spettacolo per famiglie “Geronimo Stilton Super Show”; una “Vedova allegra”, tra operetta e musical, in scena sempre al Teatro Greco di Roma in primavera. E naturalmente il debutto al Teatro Brancaccio, giovedì 17 gennaio, de “Il Conte di Montecristo – Il musical”. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente nel bel mezzo di una prova dello spettacolo, presso Saxa Rubra, a Roma. Maestro, cosa è cambiato in questi numerosi anni in cui lei ha vissuto professionalmente il genere del teatro musicale in Italia? Si è passati dalla commedia musicale al musical in modo piuttosto graduale, anche se, devo dire, la televisione è ancora molto lontana da questo uso del teatro. Sarebbe interessante se la prossima scoperta consistesse in “fiction musicali”… Di quali tra gli spettacoli della ditta Garinei e Giovannini conserva un ricordo particolare? Ben più di uno! Per esempio, “Aggiungi un posto a tavola” è stato in cartellone per diversi anni in Spagna, Argentina, Portogallo, a Vienna. Grazie a questo spettacolo fortunato ho anche avuto la possibilità di girare un po’ il mondo! In questo periodo prosegue la tendenza di trasportare dal palcoscenico al grande schermo molti musical teatrali. Nel caso del “Conte di Montecristo”, il precedente di rilievo è di stampo televisivo, ossia la fiction con la regia di Josée Dayan e l’interpretazione di Gerard Depardieu. Lei cosa pensa di questa “contaminazione” tra i generi? Guardi, penso che questo tipo di spettacolo non abbia ancora i suoi autori. Specialmente i musicisti adoperano queste storie famose realizzandone degli adattamenti. Servono degli autori specializzati, perché questo tipo di spettacolo ha delle esigenze precise. Quale taglio artistico avrà questo spettacolo? Innanzitutto un’impostazione scenografica molto curiosa! Il teatro ha le sue esigenze di adattamento a palcoscenici molto diversi tra loro, ma la componente cinematografica aleggia comunque nello spettacolo. Come regista, che cosa ha provato lavorando con un cast che riunisce le più fresche e conosciute voci nel panorama del musical italiano? Mi trovo benissimo e, avendo anche qualche esperienza che spazia dalla lirica all’operetta, sono abituato a trattare con le voci. Poi sono ottimista di natura. Sono molto soddisfatto perché tutti sono grandi lavoratori, molto simpatici e felici di partecipare a questo progetto. Personalmente, la ritengo un regista che accompagna molto i suoi attori sul palcoscenico nella costruzione del racconto. Per lei è una cosa fondamentale, non è così? Gli attori vanno seguiti, non importa che si tratti di un musical o di una commedia. Il mestiere del regista in fondo è quello: prendere i personaggi e accompagnarli per mano a raccontare una storia al pubblico.